Questa settimana è iniziata, lunedì 3 aprile, con il presidio per il blocco della produzione alla fabbrica di bombe RWM e il corteo in paese a Domusnovas (qui una raccolta di impressioni http://ilminatorerosso.blogspot.it/2017/04/ecco-perche-sono-favorevole-alla.html e per chi usa fb da qui in giù una cronaca in diretta per immagini della giornata https://www.facebook.com/aforas2016/photos/a.679258912239887.1073741828.675211922644586/823433891155721/?type=3&theater).
Ieri, 6 aprile, è cominciato il secondo A Foras Tour che porterà in giro per il continente la discussione e il confronto sull’occupazione militare della Sardegna, il grande corteo del 28 aprile e questa primavera di lotta verso il 2 giugno A foras day! Il tour è partito da Bari (Ex Caserma Liberata) e Bologna (XM24), questa sera sarà a Napoli (Zero81) e domani a Roma (Csoa eXSnia).
Ieri sera, su Radio OndaRossa c’è stato un interessante approfondimento su a foras e l’occupazione militare della Sardegna (dura 56’52, lo potete ascoltare qui)
Tra due giorni, importante assemblea generale a Bauladu, domenica 9 aprile per preparare i prossimi appuntamenti di lotta!
[mentre stamattina il tgr mostra quanto sia bello arruolarsi perché la professione soldato (dal minuto 20′ circa qui) non discrimina e accoglie – e poi lo sappiamo che di guerra col nome di peacekeeping non ci sarà mai crisi se non li fermiamo – e mentre i missili USA colpiscono la Siria…]
Una storia dalla penisola iberica
Il vigile del fuoco obiettore: non carico le bombe destinate all’Arabia Saudita.
Armi destinate ai bombardamenti nello Yemen: il mio compito è salvare le vite, non essere complice di uccisioniUn eroe civile. Ha messo a repentaglio il suo posto di lavoro per non rendersi complice di un possibile crimine contro i civili, le donne e i bambini.E’ diventato un caso in Spagna, con tanto di interrogazioni parlamentari dei deputati baschi e di Podemos. Un vigile del fuoco ha rifiutato di prendere parte ad una operazione di consegna nel porto di Bilbao di un carico di 4.000 tonnellate di esplosivi, bombe e detonatori destinati all’Arabia Saudita.Questo perché – vista la situazione politica e quel che sta accadebdo – non voleva assolutamente essere complice nell’uccisione di civili nella guerra Yemen con questo armamento.Il pompiere avrebbe dovuto far parte della squadra che doveva garantire la sicurezza in caso di incidenti.I sauditi, infatti, hanno più volte fatto stragi di civili nello Yemen, tanto che lo stesso Obama aveva messo alcuni vincoli sulla vendita di armi che adesso Trump vuole togliere.Adesso contro il vigile del fuoco pacifista è stato aperto un procedimento disciplinare per “abbandono del dovere” e rischia anche il licenziamento.Ovviamente il caso è diventato politico. Molti hanno apprezzato il gesto del vigile del fuoco che ha “rifiutato di bombardare la sua moralità attraverso il suo coinvolgimento nello spedire le bombe che colpiscono i civili.Oltre ai parlamentari baschi e di Podemos c’è stata anche una mobilitazione sul web con iniziative e raccolta di firme perché sia sospeso il provvedimento disciplinare.Il vigile del fuoco si è esposto proprio per svolgere la sua funzione più importante: cercare di salvare vite umane”, è stato scritto nella petizione online. Nella petizione vè stato anche detto che, a prescindere dalle ragioni di “coscienza umanitaria”, il vigile del fuoco ha agito “in accordo con le risoluzioni del Parlamento europeo”, che lo scorso 23 febbraio ha deliberato a larga maggioranza (449 voti a favore, 36 contro e 78 astensioni) la richiesta di “sospensione immediata” della vendita di armi all’Arabia Saudita, che dirige la coalizione internazionale che sta bombardando lo Yemen dal marzo 2015, che ha causato una crisi umanitaria in questo paese.Secondo le Nazioni Unite, ci sono più di 10.000 civili uccisi e milioni di sfollati negli ultimi due anni.