In uscita il dossier sul Poligono di Teulada

Dopo il corteo del 14 ottobre, A FORAS rilancia la mobilitazione contro la Joint Stars: in uscita il nostro dossier sul Poligono di Teulada, principale teatro di questa esercitazione.

Attraverso un dossier autoprodotto, uno dei nostri tavoli di lavoro si è dedicato allo studio delle ricadute del Poligono di Teulada su salute, ambiente, economia e demografia. Così come il precedente lavoro su Quirra, anche questo è stato portato avanti esclusivamente utilizzando dati e fonti attendibili, per dimostrare in maniera inattaccabile tutti i danni creati dall’occupazione militare.

Il lavoro inizia con le origini storiche del poligono, risalenti alla seconda metà degli anni ‘50 quando si verificarono i primi espropri e le conseguenti migrazioni dei teuladini. Il dossier prosegue la sua analisi citando i principali danni all’ambiente terrestre e marino, soffermandosi sull’imbonificabile Penisola Delta.
Infine si sono affrontate le dinamiche socioeconomiche e il disastroso bilancio demografico, che ha visto la popolazione di Teulada dimezzarsi negli ultimi 60 anni (cioè da quando è nato il poligono). Questo dossier dimostra ancora una volta come imponenti installazioni militari come questa non portino affatto lavoro, salute e benessere al territorio.

Il dossier è fruibile e scaricabile liberamente su questo blog da qui o consultabile online qui.

La versione cartacea sarà inoltre disponibile durante i banchetti e le iniziative che si susseguiranno nei prossimi mesi, oltre che nei circoli e nei locali che lo metteranno a disposizione (presto li elencheremo).

Rilanciamo inoltre una serie di presentazioni pubbliche, che inizieranno propri dai territori intorno al poligono, Sulcis in primis. Si inizierà da Carbonia, sabato 4 novembre (giornata dedicata alla festa delle Forze Armate italiane). Quest’anno A FORAS fara “la festa” alle FFAA presentando tutti i danni creati dall’Esercito allo splendido territorio di Teulada.

Invitiamo infine chiunque fosse interessato a organizzare una presentazione a contattarci a: aforasinfo@gmail.com

A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna

Dossier sul PISQ. Anteprima -2

Il PISQ è il più vasto poligono militare attualmente presente in Sardegna, Italia ed Europa con oltre 10.000 ettari di demanio militare. Con demanio militare si intendono tutti quei terreni espropriati o soggetti a sospensione di uso civico. L’immagine sottostante fa riferimento solo a questi. Al demanio militare vanno aggiunti almeno altri 3.580 ettari di territorio soggetti a servitù militari, ovvero aree che vengono sgombrate e interdette alla popolazione civile in relazione alle esercitazioni. Dunque in totale il poligono si estende per circa 13.700 ettari. Per avere un termine di paragone, stiamo parlando di un terreno pari all’estensione di circa 20mila campi di calcio.

Il poligono è diviso in due parti: la più estesa (12.700 ha), nota come poligono a terra, con la sede del comando a Perdasdefogu; la seconda, “a mare”, nettamente più contenuta (1.000 ha), con sede a Capo San Lorenzo (comune di Villaputzu). Secondo altre fonti (Codonesu 2013) i terreni soggetti a servitù militari sarebbero ben oltre rispetto a quelli indicati dalla Regione. Questa recente pubblicazione parla infatti di ben 18.000 ettari di servitù, concentrati soprattutto a Perdasdefogu e Villaputzu.

Sulla reale dimensione del PISQ, vorremmo infine richiamare un altro dato, proveniente da una fonte “interna” al poligono. Stando ai documenti redatti dall’Aeronautica militare nel 1981 (Aeronautica Militare 1981), l’estensione della parte a terra si stimava in circa 30.000 ettari, quella a mare 2.000, interessando grazie alle postazioni lungo la costa un litorale di 50 km, giungendo fino all’abitato di Arbatax.

Al terreno del poligono si aggiunge lo spazio aereo e marino antistante la costa, interdetto quando si svolgono attività di lancio. Le zone interdette alla navigazione durante le esercitazioni seguono una linea retta che si estende da Castiadas a Siniscola per 11.327 miglia quadrate (pari a quasi 30.000 km quadrati).