CAPO FRASCA, esercitazioni fuori controllo e senza preavviso (video)

GRAVI DISAGI PER LA POPOLAZIONE E SILENZIO ASSOLUTO DA PARTE DELLA REGIONE

Elicotteri che volano a bassissima quota anche sui centri abitati, atterraggi fuori dal perimetro del poligono e un impressionante susseguirsi di spari ed esplosioni. Questo scenario di guerra è stato vissuto lunedì 21 ottobre dagli abitanti delle borgate vicino a Capo Frasca, tutta la zona della marina di Arbus si è ritrovata catapultata all’improvviso in un conflitto di cui non era a conoscenza.

Sì, perché per le esercitazioni in corso questi giorni non c’è stato alcun tipo di notifica. Le ordinanze di sgombero della Capitaneria di Oristano per la famigerata Area Tango, quella dove i pescatori non possono entrare durante il periodo delle esercitazioni, si interrompono al 18 ottobre. Eppure ieri a Capo Frasca si sono esercitati. E ripetiamo, con voli a bassa a quota e passaggi radenti sui centri abitati e, secondo le testimonianze raccolte da Mauro Pili e da CagliariPad, con atterraggi al di fuori del perimetro del poligono. Come è possibile? Sono state rispettate le norme minime di sicurezza per la popolazione locale?

Si è trattato di esercitazioni di terra e anche questa ci sembra proprio una novità. Negli ultimi anni Capo Frasca era stata oggetto soprattutto di esercitazioni aeronautiche: non gli basta più?

Le testimonianze raccolte da Cagliaripad sono tragiche. C’è una signora, reduce da una sessione di chemioterapia: “Gli spari sonoa meno di 500 metri in linea d’aria dalla mia camera, i soldati e gli elicotteri sono atterrati a meno di 300 metri. Cosa sparano? Che rispetto hanno per i sardi e i malati?”

Nessun avviso, e ci rimettono anche quei pochi settori produttivi che hanno resistito alla desertificazione economica portata dai poligoni: “E’ tutta la mattina che sparano senza soluzione di continuità” spiega un pastore a Cagliaripad “Le pecore sono scappate dappertutto, loro incuranti. Domani mattina non avremo un litro di latte”.

A Capo Frasca la situazione è fuori controllo. Fanno quello che vogliono, non chiedono nessun permesso e non avvisano neanche prima. Per di più, i tanto sbandierati successi del protocollo d’intesa Pigliaru-Pinotti sono carta straccia: né le spiagge, né i siti archeologici né il porticciolo interno al poligono sono stati dismessi dalla Difesa e centinaia di pescatori continuano a non vedere un euro di indennizzo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=1bGHNn9NTMQ

 

4 agosto la prima “assemblea itinerante” da Alghero a Poglina – 5 agosto assemblea generale

A FORAS – CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDEGNA, fin dalla sua nascita, costruisce un percorso condiviso con l’obiettivo di diventare un movimento popolare e radicato in tutta la Sardegna. A partire dall’estate 2018 si dà inizio ad un’altra modalità di lotta, con  il percorso delle “assemblee itineranti” che porterà negli anni ad attraversare a piedi tutta l’isola. 

L’intento è, da una parte, quello di portare i temi della lotta contro l’occupazione militare in regioni e contesti non ancora pienamente coinvolti; dall’altra, l’obiettivo è sviluppare un lavoro di rete tra singoli e gruppi, per ricostruire la storia dei nostri territori e immaginare un futuro diverso per la Sardegna, riscoprendo i modelli positivi che sperimentano prospettive vicine alle esigenze della popolazione.

La prima assemblea itinerante partirà sabato 4 agosto da Alghero fino alla Spiaggia della Speranza o Poglina, in territorio di Villanova Monteleone. Durante il cammino, alcuni esperti del luogo racconteranno la storia e le risorse del territorio. Si farà tappa quindi alla base di Poglina, l’installazione militare sarda più segreta di tutte, sulla quale vogliamo finalmente iniziare a far luce. Situata in un ambiente naturale di grande pregio, tra spiaggia e grotte naturali, Poglina ha ospitato i guastatori che preparavano il colpo di stato dell’operazione “Gladio”.

La partenza il 4 agosto è prevista alle ore 17.30 da Alghero, Colle del Balaguer, l’arrivo a Poglina dopo circa 2 ore e mezza di cammino.    

Una volta giunti, i partecipanti si riuniranno sopra la spiaggia, al Chiosco da Ricciolina, dove continueranno le testimonianze e inizieranno gli interventi musicali con: Dj Forex  
(musica ’70 –’80); Jah “L” Sas & Jahwine (Reggae); Dj Padrino; (Hip Hop, Funk, Soul)
Claudia Crabuzza (cantaurorato),
performance artistiche e letture poetiche fino a tarda notte. 

Il giorno successivo, domenica  5 agosto alle ore 15.00, sempre  a Poglina, è     convocata  l’assemblea generale di A Foras. 

Passato un anno di studi, approfondimenti, sensibilizzazione e collaborazione con varie entità territoriali ed extraterritoriali, A Foras si incontra per fare un punto della situazione, analizzare l’anno passato ma soprattutto discutere delle prospettive.

L’invito a partecipare è rivolto a raccolta collettivi, associazioni, comitati, individualità e organizzazioni politiche. Si traccerà un bilancio di quanto realizzato nella prima parte dell’anno e fino alla manifestazione regionale del 2 giugno, per poi discutere delle strategie da mettere in campo dall’autunno in poi. 

https://www.facebook.com/events/1870919466298207/

TOGLIAMO LE BASI ALLA GUERRA – LIBERIAMO LA SARDEGNA
A FORAS – CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDIGNA

A Foras Fest: il 2 giugno a Cagliari è stata una grande giornata contro l’occupazione militare con musica, poesia e informazione

La grande giornata di mobilitazione organizzata da A Foras, l’assemblea contro l’occupazione militare, ieri 2 giugno a Cagliari ha raggiunto l’obiettivo di riunire le diverse componenti della società civile che si oppongono all’uso della Sardegna come colonia da devastare per testare armi e produrre bombe usate contro popolazioni civili. Una giornata di lotta e di festa che si vuole ripetere annualmente nella città capoluogo per capovolgere la festa della Repubblica italiana tempestata di parate militari, mentre sulla Sardegna grava il peso maggiore delle servitù militari con tutti i danni che ne derivano.


Ieri un lungo e multicolore corteo, con persone e bandiere arrivate da tutta l’isola, ha percorso per molte ore le strade cittadine nelle quali insistono diverse strutture militari, tra Marina Piccola e piazza dei Centomila. Striscioni e slogan hanno ricordato i motivi della manifestazione e di tutto il percorso di “A Foras”, iniziato proprio un anno fa, il 2 giugno 2016, con la prima assemblea a Bauladu: completa dismissione dei poligoni, riconversione della fabbrica di bombe, bonifiche e risarcimenti, restituzione delle terre alle comunità.

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A FORAS FEST – DIE CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE Venerdì 2 giugno a Cagliari – CORTEO E CONCERTO

Prosegue l’organizzazione per un grande giornata di mobilitazione contro l’occupazione militare della Sardegna il 2 giugno a Cagliari. Si parte con il corteo da Marina Piccola alle 10.30 per arrivare a Piazza dei Centomila. Poi il concerto al Colle di San Michele dalle 15.00 fino a tarda sera. Sul palco tanti musicisti, arte e informazione.

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2 Giugno a Cagliari | A foras fest – Die contra a s’ocupatzione militare

2 GIUGNO A CAGLIARI

A FORAS FEST – DIE CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE

Una giornata di informazione, arte e musica per continuare la lotta contro l’occupazione militare della Sardegna.

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A Foras è un’assemblea nata il 2 giugno del 2016 a Bauladu, composta da comitati, collettivi, associazioni, realtà politiche e individui che si oppongono all’occupazione militare della Sardegna. È una realtà antifascista, anticolonialista, antirazzista, antiomofoba e antisessista. A Foras è un’assemblea orizzontale, aperta e inclusiva che lotta per il blocco delle esercitazioni, la completa dismissione dei poligoni sardi, il risarcimento delle popolazioni da parte di chi ha inquinato e la bonifica dei territori compromessi. Tutti questi obiettivi si possono raggiungere solo attraverso la creazione di un movimento unitario, popolare e di massa, radicato in tutta la Sardegna, e con la solidarietà attiva di tutti gli altri movimenti e comitati locali di lotta, sardi e non, che si battono per l’autodeterminazione dei popoli.

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Comunicato manifestazione 28 aprile. La nostra lotta non si ferma

MANIFESTAZIONE 28 APRILE. LA NOSTRA LOTTA NON SI FERMA

Ieri, venerdì 28 aprile, l’assemblea di A Foras ha chiamato alla mobilitazione generale contro l’occupazione militare della Sardegna, presso il Poligono di Quirra. Fin dalle 11.00 centinaia di manifestanti sono arrivati con pullman e auto proprie da tutta la Sardegna e oltre al grido “Chiudiamo le basi, fermiamo la guerra”. Ieri il movimento contro le basi è tornato dopo tanti anni a Quirra.

Nella tarda serata della vigilia ai manifestanti è stato comunicato il divieto totale di manifestare, nonostante la comunicazione del corteo fosse stata inviata dagli organizzatori con ampio preavviso. Questi non hanno dunque avuto il tempo di rendere pubblica questa grave presa di posizione da parte della questura e di riorganizzarsi, come successo a Teulada nel 2015.

I manifestanti si sono presentati puntuali al luogo di partenza comunicato, nei pressi del bar di Quirra, un corteo eterogeneo composto da moltissimi giovani, ma anche da coloro che hanno alle spalle molti anni di lotta contro le servitù militari. C’erano anche le bandiere, a rappresentare tutti i colori di una Sardegna che non vuole sottostare al ricatto dell’industria bellica, che si impegna giorno dopo giorno per liberare questa terra dai colonizzatori in uniforme e da quella nuova pericolosa simbiosi militare-civile mascherata da ricerca scientifica e tecnologica che promette nuovamente “sviluppo” nei territori già devastati.
La giornata ha, inoltre, visto la partecipazione di numerosi abitanti dei territori gravati dal Poligono, nonostante i tentativi non solo di intimorire le popolazioni che vivono sotto il ricatto delle servitù militari, ma anche le prese di posizione pubbliche che le incitavano ad “arrabbiarsi” contro i manifestanti (come accaduto a Perdasdefogu nei giorni precedenti). Ieri era presente anche il “Kumone Ozzastra Sarrabus”, il comitato locale contro le basi che aderisce ad A Foras.

I manifestanti sono stati fermati già lungo la strada prima di arrivare al luogo di partenza con perquisizioni e provocazioni da parte delle forze dell’ordine. Una volta giunti nei pressi del bar di Quirra, carabinieri e polizia in assetto antisommossa hanno impedito ogni movimento a tutti i presenti. Non solo è stato vietato ai manifestanti tutto il percorso previsto, ma con un provvedimento liberticida sono state bloccate tutte le strade intorno. Chiuso in un budello di poche decine di metri, il presidio ha provato a dirigersi verso il percorso previsto ma il blocco delle forze dell’ordine lo ha impedito, così come non è stato possibile muoversi in altre direzioni: la questura e il dirigente di piazza oggi hanno deciso di sospendere il diritto di manifestare.

Proprio nella giornata dedicata a Sa Die de sa Sardigna è stato negato il diritto di rivendicare l’autodeterminazione del popolo sardo che per noi non può prescindere dalla chiusura delle basi. Un ingente dispiegamento di uomini e oltre una dozzina di camionette delle forze dell’ordine ieri ci hanno impedito di manifestare liberamente.
Dopo alcune ore passate a fronteggiare la celere e a scandire slogan contro le basi e la guerra che nei nostri territori viene quotidianamente testata, i manifestanti intorno alle 5.00 hanno sciolto il presidio. Sulla via del ritorno una parte dei pullman e dei mezzi si sono fermati presso un’area di sosta sulla 125, a sud di Quirra. A questa altezza i presenti hanno effettuato un blocco stradale, anche per denunciare pubblicamente la grave violazione della libertà di manifestare messa in atto dai rappresentanti dello Stato. Con lo slogan “voi ci bloccate a Quirra noi vi blocchiamo tutto” per 30 minuti circa è stata bloccata la ss 125 e sono stati distribuiti volantini agli automobilisti per informarli dei motivi della protesta. In seguito, mentre tutti si apprestavano a risalire sui propri mezzi e sui pullman, è stata effettuata dalle forze dell’ordine una carica immotivata e indiscriminata, quasi a voler sfogare una voglia di menar le mani contro i partecipanti. Per l’ennesima volta la Questura di Cagliari e l’apparato repressivo dello stato hanno mostrato il loro vero volto. Il volto di chi difende la basi militari, di chi difende un’economia bellica insostenibile e nociva per i popoli che subiscono le loro guerre, un’economia che sta distruggendo ambiente e salute in questo territorio, oltre che impedire la valorizzazione delle sue principali risorse, come la Spiaggia di Murtas.

La manifestazione è stata preceduta da un lavoro capillare di informazione e sensibilizzazione nelle scuole e nei territori. E’ stato presentato e discusso pubblicamente il dossier sul poligono di Quirra, primo risultato del lavoro di ricerca condotto dal gruppo di lavoro specifico all’interno di A Foras. Il dossier non si limita a mettere nero su bianco i danni provocati dal PISQ, ma indica anche le possibili strade per uno sviluppo alternativo all’industria di morte.
A Foras ha chiamato ieri ad una partecipazione di massa, che auspichiamo diventi sempre più numerosa, ma anche consapevole e informata. E continuerà a svolgere questo lavoro di informazione a tutto campo. Alle intimidazioni e minacce da parte dei militari e delle forze dell’ordine precedenti la manifestazione, alle 54 denunce relative al corteo di Capo Frasca del novembre scorso alle provocazioni e alle cariche senza motivo, A Foras continuerà a rispondere con calma, fermezza e determinazione.

Altre iniziative sono già in programma:

–  La mostra itinerante degli artisti visivi per la scelta del simbolo e delle immagini creative sulla lotta di A Foras, che percorrerà tutta la Sardegna.

–   Una grande giornata di mobilitazione a Cagliari per il 2 giugno con un corteo nelle strade della città al mattino e un concerto in serata, con tante iniziative di condivisione e informazione.

La lotta non si arresta. Non accetteremo compromessi né possibilità di mediazione: chiediamo la chiusura definitiva delle basi militari e della fabbrica di bombe RWM, il risarcimento e le bonifiche dei territori, senza i militari o le aziende a loro collegate e la restituzione delle terre alle comunità.

La prossima Assemblea è convocata a Bauladu per domenica 14 maggio.

A Foras – contra a s’ocupatzione militare

[-2!] Sa die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare #28aQuirra

A due giorni da Sa Die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare, sentiamo la necessità di fare un ultimo appello alla partecipazione, oltre che dare alcune informazioni utili per la giornata del 28.

Abbiamo scelto il 28 aprile, la giornata che le istituzioni hanno chiamato Sa Die de sa Sardigna, per farne realmente una giornata di liberazione e di rivendicazione del diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione. A Foras lotta per la Sardegna ed è al fianco di tutti i popoli che, come quello sardo, subiscono l’aggressione delle guerre imperialiste, degli eserciti e del capitalismo mai sazio. Sappiamo da tempo che non esistono guerre chirurgiche, sappiamo che le guerre dell’era digitale colpiscono sempre più popolazioni civili inermi, sappiamo che i bambini sono le prime vittime delle guerre. Noi non possiamo più accettare che la nostra terra sia utilizzata per test, sperimentazioni, esercitazioni e costruzione di ordigni che vengono utilizzati per sterminare altri popoli. Non accettiamo che la nostra terra sia avvelenata, che sia compromesso qualsiasi sviluppo al di fuori dell’industria militare. Leggi tutto “[-2!] Sa die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare #28aQuirra”

[-1] Dossier sul PISQ – Poligono Interforze del Salto di Quirra

– 1! Domani finalmente uscirà il nostro dossier sul PISQ (Poligono Interforze del Salto di Quirra). Partiremo da Cagliari con una serie di presentazioni del dossier, oltre ad altre iniziative sull’occupazione militare della Sardegna. Ecco tutti i prossimi appuntamenti.

Da domani sarà disponibile il dossier sul Poligono di Quirra, curato dal gruppo di lavoro che studia le ricadute dell’occupazione militare sui territori. Il dossier sarà scaricabile liberamente dal nostro blog. Sempre a partire da domani, inizieranno le presentazioni pubbliche del dossier, che continueranno anche dopo il corteo del 28 aprile. Oltre alle presentazioni del dossier, promuoviamo e condividiamo anche altre quattro importanti iniziative sul tema delle servitù militari e nello specifico sul PISQ, che si svolgeranno nei prossimi giorni in diversi centri della Sardegna. In particolare segnaliamo la nostra presenza all’Istituto Tecnico Industriale “G.M. Angioy” di Sassari nel giorno 21 aprile, quando parteciperemo all’incontro con gli studenti “Sardigna terra de bombas e cannones”, promosso nell’ambito del più ampio progetto “Sa die de sa Sardigna”.

Calendario presentazioni dossier in aggiornamento:

19 aprile: Cagliari, Università, Viale Fra’ Ignazio, Aula Arcari h 17:00.

21 aprile: Tertenia, Sala Polifunzionale h 17:00.

22 aprile: Escalaplano, Centro di Aggregazione sociale, h 17:00.

22 aprile: Nuoro, sede USB di Via Manzoni, h 19:00.

23 aprile, Ulassai, sala Ceas, ore 17.00.

23 aprile, Alghero, ResPublica, ore 18.00.

24 aprile, Sassari, Centro giovani, Piazza Santa Caterina, h 18:00

 


 

Altre iniziative/dibattiti/presentazioni:

21 aprile, Sassari, Istituto Tecnico Industriale “G.M. Angioy”, h 11:15. Incontro dibattito con gli studenti “Sardigna terra de bombas e cannones”, nell’ambito del progetto “Sa die de sa Sardigna”.

21 aprile, Cagliari, BAZ, Biblioteca Autogestita Zarmu, Via San Giacomo 117, h 19:00. Presentazione del corteo del 28 aprile a Quirra e dibattito sulla fase attuale delle lotte contro la militarizzazione della Sardegna, critiche, prospettive e contraddizioni.

21 aprile, Cagliari, Circolo Me – Ti, Via Mandrolisai 60, h 18:30. Presentazione e discussione del Progetto di Ricerca: “Analisi controfattuale e valutazione del rischio sull’area interessata dal Poligono Interforze del Salto di Quirra”

23 aprile, Muros, Piazza Repubblica, a partire dalle 14:00, “Mèngius pane chi bombas”
Giornata informativa sull’occupazione militare in Sardegna.

Dossier sul PISQ. Anteprima -2

Il PISQ è il più vasto poligono militare attualmente presente in Sardegna, Italia ed Europa con oltre 10.000 ettari di demanio militare. Con demanio militare si intendono tutti quei terreni espropriati o soggetti a sospensione di uso civico. L’immagine sottostante fa riferimento solo a questi. Al demanio militare vanno aggiunti almeno altri 3.580 ettari di territorio soggetti a servitù militari, ovvero aree che vengono sgombrate e interdette alla popolazione civile in relazione alle esercitazioni. Dunque in totale il poligono si estende per circa 13.700 ettari. Per avere un termine di paragone, stiamo parlando di un terreno pari all’estensione di circa 20mila campi di calcio.

Il poligono è diviso in due parti: la più estesa (12.700 ha), nota come poligono a terra, con la sede del comando a Perdasdefogu; la seconda, “a mare”, nettamente più contenuta (1.000 ha), con sede a Capo San Lorenzo (comune di Villaputzu). Secondo altre fonti (Codonesu 2013) i terreni soggetti a servitù militari sarebbero ben oltre rispetto a quelli indicati dalla Regione. Questa recente pubblicazione parla infatti di ben 18.000 ettari di servitù, concentrati soprattutto a Perdasdefogu e Villaputzu.

Sulla reale dimensione del PISQ, vorremmo infine richiamare un altro dato, proveniente da una fonte “interna” al poligono. Stando ai documenti redatti dall’Aeronautica militare nel 1981 (Aeronautica Militare 1981), l’estensione della parte a terra si stimava in circa 30.000 ettari, quella a mare 2.000, interessando grazie alle postazioni lungo la costa un litorale di 50 km, giungendo fino all’abitato di Arbatax.

Al terreno del poligono si aggiunge lo spazio aereo e marino antistante la costa, interdetto quando si svolgono attività di lancio. Le zone interdette alla navigazione durante le esercitazioni seguono una linea retta che si estende da Castiadas a Siniscola per 11.327 miglia quadrate (pari a quasi 30.000 km quadrati).

Da Capo Frasca a Quirra: tutt* insieme contro l’occupazione militare

Oggi gli organi di stampa isolani danno grande risalto all’ennesima minaccia di repressione da parte della Questura di Cagliari nei confronti del movimento contro l’occupazione militare della Sardegna.

A meno di 24 ore dalla conferenza stampa di presentazione del corteo del 28 aprile presso il Poligono di Quirra, arriva puntualissima la comunicazione della denuncia da parte della Digos di Cagliari di 54 manifestanti per gli scontri avvenuti il 23 novembre a Capo Frasca. Cogliamo l’occasione per denunciare l’ennesimo tentativo di intimidazione da parte delle forze dell’ordine, verso chi in questi ultimi anni sta lottando contro l’occupazione militare della Sardegna.

Con questo comunicato vogliamo denunciare pubblicamente l’atteggiamento della Questura di Cagliari, che proprio nel momento in cui il movimento si riorganizza in maniera forte e coesa per continuare la sua lotta contro le basi, fa di tutto per intimorire e scoraggiare la partecipazione al corteo del 28, e soprattutto dividere (come sempre) i manifestanti in buoni e cattivi. Diciamo fermamente NO a ogni tentativo di intimidazione: al poligono di Quirra saremo quanti e più di Capo Frasca, uniti e determinati nel bloccare ancora una volta le esercitazioni.

Rivendichiamo, difendiamo e non condanniamo quanto accaduto a Capo Frasca, ribadendo che la volontà di assediare la base, rompere le reti ed entrare nella base non era di “un centinaio manifestanti, staccatisi dal corteo principale” (come riporta oggi la stampa), ma di tutto il corteo, che aveva dichiarato il suo obiettivo chiaramente. Leggi tutto “Da Capo Frasca a Quirra: tutt* insieme contro l’occupazione militare”