“Mi chiamo Camillo,
nel 2007 ho scoperto cosa fosse davvero l’occupazione militare della Sardegna, in quel momento è scattato qualcosa dentro di me che non è mai più tornato indietro. Una viscerale tensione che mi anima e mi fa trovare rabbia, determinazione e a volte coraggio, utili e necessari a lottare contro quella che probabilmente è fra le più grandi ingiustizie che questa nostra terra ha dovuto subire e subisce.
Mi basta solo vederle quelle divise, per strada o dietro le loro reti spinose, per provare una stretta al cuore, sapere che delle persone scelgono di essere pagate per addestrarsi a sottometterne e ucciderne altre proprio non mi va giù, sapere che questo accade a due passi da dove viviamo neanche.
Spesso quando torno nella casa dove sono cresciuto incontro le colonne dei mezzi militari che lentamente vanno verso Teulada, quei camion così grandi, con a bordo armi e soldati che rilasciano quel fumo nero di diesel anni ‘90, quella per me è la guerra a casa nostra.
Non ho mai vissuto così vicino ai poligoni da sentire quotidianamente il boato delle esplosioni, ma conosco bene il rumore dei caccia che sfrecciano nei nostri cieli, che ti costringono a interrompere le conversazioni perché non riesci a sentirti a un metro di distanza tanto è forte il rombo che quei maledetti motori emettono.
Tutto questo, insieme a molto altro, non è accettabile, non è giusto – nel senso di una giustizia ben diversa da quella dei tribunali – e prima o poi dovrà smettere di esistere.
Prima del 2014 mi era già capitato di lottare contro la presenza e la violenza dei militari in Sardegna, a Fluminimaggiore abbiamo anche vinto, siamo riusciti a farli retrocedere, quello che però è successo tra il 2014 e il 2017 è stato speciale, intenso e appassionante.
Come si dice in gergo, ci siamo dati, abbiamo dato tutto noi stessi. Ho imparato che lottare contro la guerra è giusto oltre che necessario, e che farlo liberando la propria terra lo rende ancora più importante e bello. Nel farlo siamo incappati in qualche denuncia, poco male, siamo sicuramente nel giusto e questo vale più di leggi, denunce, sbirri o PM. Potranno ingabbiare o rallentare qualcuno, ma finché i nostri cuori batteranno non ci avranno mai veramente fermato.”
CAMILLO
(L’autrice di questa serie è Carol Rollo, illustratrice e graphic designer sarda che ringraziamo per aver messo a disposizione la sua bravura)