Sa die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare

A foras – contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna – ha deciso durante l’ultima assemblea di Bauladu di tornare a manifestare ai poligoni dopo il grande corteo del 23 novembre a Capo Frasca.


Questa volta abbiamo scelto una data simbolo: il 28 di aprile.
Vogliamo dare a questa giornata un connotato diverso dalla semplice celebrazione attraverso rituali, testimonianze, folklore. Vogliamo fare sì che diventi un momento di protagonismo attivo, una giornata di lotta che sia davvero una giornata di liberazione.
Quale miglior modo di ricordare l’autodeterminazione di un popolo se non quello di decidere il proprio destino anche quando si parla di occupazione militare?

Una terra che subisce da decenni il giogo della NATO, degli Stati Uniti, dello Stato Italiano con i loro militari e il carico di nocività non ha solo bisogno di momenti culturali.

Questi i motivi per cui ci mobilitiamo il 28 aprile, scegliendo di farlo al Poligono Interforze del Salto di Quirra – fiore all’occhiello dell’occupazione militare della Sardegna. Saremo a Quirra con cento/tante/centinaio di bandiere dei quattro mori, perchè la nostra autodeterminazione, così come quella di tutti i popoli, deve passare per la liberazione dall’occupazione militare.

Nell’avvicinarsi a questa importante giornata saremo presenti in Sarrabus e Ogliastra con la presentazione del nostro dossier sul PISQ e il suo impatto sul territorio. Abbiamo già svolto, e continueremo a porteremo avanti, anche iniziative informative sul processo che a Lanusei, in questo momento, vede imputati 8 ex generali per i danni all’ambiente, agli animali e agli esseri umani che quel territorio lo vivono e lo dovrebbero poter vivere liberamente.

Oggi si scrive Quirra e si legge esercitazioni militari, test di tecnologie micidiali e ricatto al territorio. Domani non dovrà più essere così.

Non accetteremo una riconversione che significhi restituire le terre e l’economia locale ai militari sotto il nome di ricerca scientifica e tecnologica.

Saremo insieme a lottare affinché non ci siano più tumori, neonati deformi, agnelli polifemo. Lo faremo perché si possa tornare su quelle terre non ancora irrimediabilmente compromesse dalla presenza militare. E troveremo insieme i modi per renderle nuovamente utilizzabili. Lotteremo per eliminare la dipendenza dal ricatto dell’economia militare.

Sappiamo che se non lo facciamo in prima persona, nessuno lo farà per noi.

Appuntamento il 28 aprile ore 11 al Bar Quirra, presso la vecchia S.S. 125

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