Prosegue l’organizzazione per un grande giornata di mobilitazione contro l’occupazione militare della Sardegna il 2 giugno a Cagliari. Si parte con il corteo da Marina Piccola alle 10.30 per arrivare a Piazza dei Centomila. Poi il concerto al Colle di San Michele dalle 15.00 fino a tarda sera. Sul palco tanti musicisti, arte e informazione.
2 Giugno a Cagliari | A foras fest – Die contra a s’ocupatzione militare
2 GIUGNO A CAGLIARI
A FORAS FEST – DIE CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE
Una giornata di informazione, arte e musica per continuare la lotta contro l’occupazione militare della Sardegna.
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A Foras è un’assemblea nata il 2 giugno del 2016 a Bauladu, composta da comitati, collettivi, associazioni, realtà politiche e individui che si oppongono all’occupazione militare della Sardegna. È una realtà antifascista, anticolonialista, antirazzista, antiomofoba e antisessista. A Foras è un’assemblea orizzontale, aperta e inclusiva che lotta per il blocco delle esercitazioni, la completa dismissione dei poligoni sardi, il risarcimento delle popolazioni da parte di chi ha inquinato e la bonifica dei territori compromessi. Tutti questi obiettivi si possono raggiungere solo attraverso la creazione di un movimento unitario, popolare e di massa, radicato in tutta la Sardegna, e con la solidarietà attiva di tutti gli altri movimenti e comitati locali di lotta, sardi e non, che si battono per l’autodeterminazione dei popoli.
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Comunicato manifestazione 28 aprile. La nostra lotta non si ferma
MANIFESTAZIONE 28 APRILE. LA NOSTRA LOTTA NON SI FERMA
Ieri, venerdì 28 aprile, l’assemblea di A Foras ha chiamato alla mobilitazione generale contro l’occupazione militare della Sardegna, presso il Poligono di Quirra. Fin dalle 11.00 centinaia di manifestanti sono arrivati con pullman e auto proprie da tutta la Sardegna e oltre al grido “Chiudiamo le basi, fermiamo la guerra”. Ieri il movimento contro le basi è tornato dopo tanti anni a Quirra.
Nella tarda serata della vigilia ai manifestanti è stato comunicato il divieto totale di manifestare, nonostante la comunicazione del corteo fosse stata inviata dagli organizzatori con ampio preavviso. Questi non hanno dunque avuto il tempo di rendere pubblica questa grave presa di posizione da parte della questura e di riorganizzarsi, come successo a Teulada nel 2015.
I manifestanti si sono presentati puntuali al luogo di partenza comunicato, nei pressi del bar di Quirra, un corteo eterogeneo composto da moltissimi giovani, ma anche da coloro che hanno alle spalle molti anni di lotta contro le servitù militari. C’erano anche le bandiere, a rappresentare tutti i colori di una Sardegna che non vuole sottostare al ricatto dell’industria bellica, che si impegna giorno dopo giorno per liberare questa terra dai colonizzatori in uniforme e da quella nuova pericolosa simbiosi militare-civile mascherata da ricerca scientifica e tecnologica che promette nuovamente “sviluppo” nei territori già devastati.
La giornata ha, inoltre, visto la partecipazione di numerosi abitanti dei territori gravati dal Poligono, nonostante i tentativi non solo di intimorire le popolazioni che vivono sotto il ricatto delle servitù militari, ma anche le prese di posizione pubbliche che le incitavano ad “arrabbiarsi” contro i manifestanti (come accaduto a Perdasdefogu nei giorni precedenti). Ieri era presente anche il “Kumone Ozzastra Sarrabus”, il comitato locale contro le basi che aderisce ad A Foras.
I manifestanti sono stati fermati già lungo la strada prima di arrivare al luogo di partenza con perquisizioni e provocazioni da parte delle forze dell’ordine. Una volta giunti nei pressi del bar di Quirra, carabinieri e polizia in assetto antisommossa hanno impedito ogni movimento a tutti i presenti. Non solo è stato vietato ai manifestanti tutto il percorso previsto, ma con un provvedimento liberticida sono state bloccate tutte le strade intorno. Chiuso in un budello di poche decine di metri, il presidio ha provato a dirigersi verso il percorso previsto ma il blocco delle forze dell’ordine lo ha impedito, così come non è stato possibile muoversi in altre direzioni: la questura e il dirigente di piazza oggi hanno deciso di sospendere il diritto di manifestare.
Proprio nella giornata dedicata a Sa Die de sa Sardigna è stato negato il diritto di rivendicare l’autodeterminazione del popolo sardo che per noi non può prescindere dalla chiusura delle basi. Un ingente dispiegamento di uomini e oltre una dozzina di camionette delle forze dell’ordine ieri ci hanno impedito di manifestare liberamente.
Dopo alcune ore passate a fronteggiare la celere e a scandire slogan contro le basi e la guerra che nei nostri territori viene quotidianamente testata, i manifestanti intorno alle 5.00 hanno sciolto il presidio. Sulla via del ritorno una parte dei pullman e dei mezzi si sono fermati presso un’area di sosta sulla 125, a sud di Quirra. A questa altezza i presenti hanno effettuato un blocco stradale, anche per denunciare pubblicamente la grave violazione della libertà di manifestare messa in atto dai rappresentanti dello Stato. Con lo slogan “voi ci bloccate a Quirra noi vi blocchiamo tutto” per 30 minuti circa è stata bloccata la ss 125 e sono stati distribuiti volantini agli automobilisti per informarli dei motivi della protesta. In seguito, mentre tutti si apprestavano a risalire sui propri mezzi e sui pullman, è stata effettuata dalle forze dell’ordine una carica immotivata e indiscriminata, quasi a voler sfogare una voglia di menar le mani contro i partecipanti. Per l’ennesima volta la Questura di Cagliari e l’apparato repressivo dello stato hanno mostrato il loro vero volto. Il volto di chi difende la basi militari, di chi difende un’economia bellica insostenibile e nociva per i popoli che subiscono le loro guerre, un’economia che sta distruggendo ambiente e salute in questo territorio, oltre che impedire la valorizzazione delle sue principali risorse, come la Spiaggia di Murtas.
La manifestazione è stata preceduta da un lavoro capillare di informazione e sensibilizzazione nelle scuole e nei territori. E’ stato presentato e discusso pubblicamente il dossier sul poligono di Quirra, primo risultato del lavoro di ricerca condotto dal gruppo di lavoro specifico all’interno di A Foras. Il dossier non si limita a mettere nero su bianco i danni provocati dal PISQ, ma indica anche le possibili strade per uno sviluppo alternativo all’industria di morte.
A Foras ha chiamato ieri ad una partecipazione di massa, che auspichiamo diventi sempre più numerosa, ma anche consapevole e informata. E continuerà a svolgere questo lavoro di informazione a tutto campo. Alle intimidazioni e minacce da parte dei militari e delle forze dell’ordine precedenti la manifestazione, alle 54 denunce relative al corteo di Capo Frasca del novembre scorso alle provocazioni e alle cariche senza motivo, A Foras continuerà a rispondere con calma, fermezza e determinazione.
Altre iniziative sono già in programma:
– La mostra itinerante degli artisti visivi per la scelta del simbolo e delle immagini creative sulla lotta di A Foras, che percorrerà tutta la Sardegna.
– Una grande giornata di mobilitazione a Cagliari per il 2 giugno con un corteo nelle strade della città al mattino e un concerto in serata, con tante iniziative di condivisione e informazione.
La lotta non si arresta. Non accetteremo compromessi né possibilità di mediazione: chiediamo la chiusura definitiva delle basi militari e della fabbrica di bombe RWM, il risarcimento e le bonifiche dei territori, senza i militari o le aziende a loro collegate e la restituzione delle terre alle comunità.
La prossima Assemblea è convocata a Bauladu per domenica 14 maggio.
A Foras – contra a s’ocupatzione militare
[-2!] Sa die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare #28aQuirra
A due giorni da Sa Die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare, sentiamo la necessità di fare un ultimo appello alla partecipazione, oltre che dare alcune informazioni utili per la giornata del 28.
Abbiamo scelto il 28 aprile, la giornata che le istituzioni hanno chiamato Sa Die de sa Sardigna, per farne realmente una giornata di liberazione e di rivendicazione del diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione. A Foras lotta per la Sardegna ed è al fianco di tutti i popoli che, come quello sardo, subiscono l’aggressione delle guerre imperialiste, degli eserciti e del capitalismo mai sazio. Sappiamo da tempo che non esistono guerre chirurgiche, sappiamo che le guerre dell’era digitale colpiscono sempre più popolazioni civili inermi, sappiamo che i bambini sono le prime vittime delle guerre. Noi non possiamo più accettare che la nostra terra sia utilizzata per test, sperimentazioni, esercitazioni e costruzione di ordigni che vengono utilizzati per sterminare altri popoli. Non accettiamo che la nostra terra sia avvelenata, che sia compromesso qualsiasi sviluppo al di fuori dell’industria militare. Leggi tutto “[-2!] Sa die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare #28aQuirra”
[alguerés] Comunicat manifestació 28 de abril: sa die de sa Sardigna contra l’ocupació militar
Lo 28 de abril per “Sa Die de sa Sardigna” gran manifestació de A Foras al Polígon de Quirra contra la guerra i contra l’ocupació militar de la Sardenya.
Contra la guerra
A FORAS – Contra l’ocupació militar de la Sardenya – ha decidit en l’ultima assemblea de Bauladu de tornar a manifestar a los polígons després del gran corteo del 23 de santandria 2016 a Capo Frasca.
Lo 28 de abril, per Sa Die de sa Sardigna, se tenguerà una gran manifestació, aqueixa volta al Polígon de Quirra (PISQ).
En una fase come aqueixa, que veu un creixir de accions militars en Medi Orient i en tot lo món, és sempre més urgent organitzar iniciatives agressions de l’imperialisme i del colonialisme. És aqueixa l’unica manera per obrir esperances i possibilitats de pau i exprimir solidarietat activa a quants subeixen les consegüències de la guerra.
Perqué lo 28 de abril
Volem donar a aqueixa jornada, triada de les institucions per celebrar Sa Die de sa Sardigna, un aspecte diferent respecte a la tradicional celebració amb rituals, testimoniances i folklore “cristal.litzat”. Volem que sigui un mamentu de protagonisme actiu, una jornada de lluita que sigui verament de liberació.
Perqué lo polígon de Quirra
La Sardenya és a lluny de los escenaris de la guerra, ma interessada en calqui manera i còmplice, amb les sues terres amprades per les exercitacions i los test experimentals, primer de anar a matar i atacar altros pòpuls, i amb la fàbrica de bombes RWM de Domusnovas que produeix a ritme continu bombes gitades a damunt de populacions indefeses.
Per aqueix motiu siguerem a Quirra, en aqueix polígon símbol de l’ocupació militar, instituït al 1956 i fins avui lo més gran d’Europa, amb més de 13.000 hectaros. Los efectes damnosos a damunt de la salut de la populació i de l’ ambient són coneixuts i objecte, en aqueix mamentu, de un procés que veu imputats 8 ex generals per los dans a l’ambient, als animals i a les persones que aquell territori lo viuen i lo tengueriven de poguer viure liberament.
Avui s’escriu Quirra i se lligi exercitacions militars, test de tecnologies mortals i recapte al territori.
Demà no tenguerà de ésser més així!
Lloc i horari
L’apuntament és pel 28 de abril a les hores 11.00 a costat del bar Quirra en la vella S.S.125 al km 78.
Los canals de informació i de contacte:
Blog: https://aforas.noblogs.org
Email: aforasinfo@gmail.com
Pàgina Facebook: https://www.facebook.com/aforas2016/
[sardu] Comunicadu manifestatzione 28 de abrile
Su 28 de abrile pro Sa Die de sa Sardigna, manifestatzione manna de A Foras in su Polìgonu de Quirra contra a sa gherra e contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna.
S’impignu de A Foras, s’assemblea chi ponet in pare organizatziones e persones contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna, sighit chene pasu e ancora cun prus fortza e determinatzione. Su 28 de abrile, in Sa Die de sa Sardigna, b’at a èssere un’àtera manifestatzione, custa borta in su Polìgonu de Quirra.
Contra a sa gherra
A FORAS – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna – in s’ùrtima assemblea de Bauladu at detzisu de torrare a manifestare in unu polìgonu militare a pustis de sa manifestatzione manna de su 23 de santandria 2016 in Cabu Frasca.
In unu tempus che a custu, in ue bidimus una crèschida criminale de is atziones armadas ints’Oriente Mesanu e in totu su mundu, est semper prus urgente ponnere in pràtica initziativas contra a is atacos de s’imperialismu e de su colonialismu. Custu est s’ùnicu caminu possìbile pro allùere isperàntzias de paghe e espressare solidariedade ativa a is chi sunt sufrende pro curpa de sa gherra.
Sa lota pro serrare sa fàbrica de armas e liberare sa Sardigna dae is bases militares sighit cun sa manifestatzione de custu mese. Custa borta amus seberadu una die-sìmbulu: su 28 de abrile.
Pro ite su 28 de abrile
Bolimus dare a custa die, seberada dae is istitutziones pro afestare Sa Die de sa Sardigna, unu caràtere diferente dae sa festa fata de ritos, ammentos e folklore firmu in su tempus. La cherimus fàghere diventare unu momentu de protagonismu ativu, una die de lota chi siat de a beru una die de liberatzione.
Pro ammentare s’autodeterminatzione de unu pòpulu in su tempus passadu, ite diat èssere mègius de detzìdere oe su destinu nostru fintzas in contu de ocupatzione militare?
Una terra chi est sufrende dae deghinas de annos s’opressione de sa NATO, de is Istados Unidos, de s’Istadu Italianu cun is militares e is belenos issoro, no at bisòngiu de tzelebratziones istòrico-culturales, ma sa pràtica de sa memòria depet serbire pro atziones cuncretas de impignu tzivile.
Pro ite su Poligonu de Quirra
Pro custas resones manifestamus su 28 de abrile e seberamus de lu fàghere in su Poligono Interforze del Salto di Quirra – bantu mannu de s’ocupatzione militare de sa Sardigna. Amus a èssere in Quirra cun chentinas de banderas de is 4 moros pro mustrare unu pòpulu unidu contra a su buginu.
Sa Sardigna no est a tesu dae sa gherra, ca sa gherra dda pertocat a mala bogia o pro neghe, cun is terras suas impreadas pro is erescitatziones e isperimentatziones de armas chi ant a corpare e ochire àteros pòpulos, e cun sa fàbrica de bombas RWM de Domusnoas chi produet die cun die is bomas chi ant a ghetare subra de populatziones disamparadas.
Pro custu amus a èssere in Quirra, in custu polìgonu sìmbolu de s’ocupatzione militare, istituidu in su 1956 e chi oe est su prus mannu de Europa cun prus de 13.000 ètaros. Is dannos contra a is persones e s’ambiente sunt abberguados e in custu momentu sunt ogetu de unu protzessu in ue sunt imputados 8 ex generales pro dannos a s’ambiente, a is animales e a is èsseres umanos chi in cussu territòriu ddoe bivent e ant su deretu de ddu bìvere in manera lìbera.
Cando iscrient Quirra leghimus esercitatziones militares, isperimentatzione de tecnologias mortales, impositziones e minetzas contra a su territòriu. Cras non depet èssere prus de aici.
No amus a permìtere chi nos leent in giru cun una riconversione frassa chi lasset is terras e s’economia de su logu in manos de is militares, tzerriende-dda “chirca iscientìfica e tecnològica”.
Amus a gherrare totu paris pro chi no nche siant prus tumores, pipieddos deformes, angiones-polifemu; dd’amus a fàghere ca bolimus chi si potzat torrare in cussas terras in antis chi sa presèntzia militare ddas ruinet pro semper e amus a agatare in pare is manera pro ddas pòdere impreare torra.
Ischimus chi si no ddu faghimus, nemos dd’at a fàghere in parte nostra.
Aprontende sa manifestatzione
Acurtziende-nos a custa die de importu amus a girare totu sa Sardigna ca bolimus chi is persones chi bi leent parte siant semper prus numerosas, ma fintzas cussentes e informadas. Amus a èssere presentes mescamente in su Sàrrabus e Ogiastra presentende su dossier nostru subra su PISQ e sa ruina chi at giutu a su territòriu.
In is àteros territòrios semus chirchende de organizare pullman e àteros mèdios de trasportu comunu, in modu de garantire sa partecipatzione prus manna possìbile.
Invitu a una partecipatzione de massa
Invitamus totu is persones chi recconnoschent custos motivos a bi lerare parte in manera ativa. Invitamus a una partecipatzione de massa, dae totu is alas de Sardigna, ispartzinende s’informatzione in is iscolas e universidades, in is comunidades nostras, in is biddas minores e mannas. Invitamus a leare parte a una die de lota, de impignu tzivile, ma fintzas de festa totus in pare.
Nos giughimus sa bandera chi nos identìficat comente pòpulu, sa bandera de is 4 moros, nos giughimus sa boluntade de èssere unidos pro una resone giusta. Amus a èssere in cue pro firmare is esercitatzione e pro nos torrare a pigare sa terra furada.
Logu e ora
S’apuntamentu est su 28 de abrile a is 11:00 a curtzu a in ue b’est su bar Quirra in su caminu betzu S.S.125 in su km 78.
Is canales de informatzione e de cuntatu:
Blog: aforas.noblogs.org Email: aforasinfo@gmail.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/aforas2016/
[gadduresu] Cumunicazioni manifestazioni 28 d’abbrili a lu Pòligonu di Chirra
28 abbrili pa la Dì di la Saldigna manifestazioni manna di A Foras a lu Pòligonu di Chirra contra la gherra illu mundu e contra l’ocupazioni militari di la Saldigna.
Lu sfolzu di A Foras, siduta chi riuni olganizzazioni e passoni contra l’ocupazioni militari di la Saldigna, sighi chena aisettu cun più folza e ‘ulintai. Pa la dì 28 d’abbrili, pa la Dì di la Saldigna, vi sarà un’alta manifestazioni manna, a chistu ‘iagghju illu Pòligonu di Chirra.
Contra la gherra
A FORA – Contra l’ocupazioni militari di la Saldigna – ill’ultima siduta di Bauladu ha dezzisu di turrà illi pòligoni dapoi di lu culdiólu mannu di lu 23 di Sant’Andria a Capu Frasca.
In un momentu come chistu, chi vidi un disgraziatu pigghjuramentu di l’azioni militari in Medio Orienti e in tuttu lu mundu, bisogna fa pettu a la lestra contra l’ingàrriu di imperialismu e colonialismu.
Chista è la sola manèra pa abbrì spiranzi e pussibilitài di paci e dà appogghju viu a canti patini li cunsighenzi di la gherra imperialista.
La gherra nostra pa chjudì la frabbica di almamenti e libbarà la Saldigna da li basi militari sighi cu la manifestazioni di chistu mesi. Chista olta aemu sciuaratu una ciurrata umbé simbólica pa la Saldigna: lu 28 d’abbrili.
Palchì lu 28 d’abbrili
Vulemu dà a chista ciurrata, sciuarata da l’istituzioni pa zilibrà Sa Die de sa Sardigna, un vessu diffarenti da riti, tistimunianzi e folklori vacantìu. Vulemu fa in manera chi diventia un momentu pa fassi idè cun pruvettu, una ciurrata di cumbatta populari chi sia fend’avveru di libbarazioni.
Ca’ l’è la meddu manera d’ammintà l’autoditilminazioni di un pòpulu sinnò chissa di fraicà lu distinu soiu ghirrendi contra l’ocupazioni militari?
Una tarra chi pati di dec’anni in dec’anni lu ghjuali di la NATO, di l’americani, di lu Statu italianu, cu li suldati soi e un barriu di vileni, no ha bisognu solu di cilibràzioni istorichi-culturali: la mimoria de’ silvì puru pa atti di appentu zivili.
Palchì lu Pòligonu di Chirra
Chisti li muttii pa ca’ ci muimu lu 28 d’abbrili, sciuarendi di fallu a lu Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ), vantu mannu di lu sistema di l’ocupazioni militari di la Saldigna. Saremu a Chirra cun zintinai di banderi di li Catru Mori, pa fa vidè un pòpulu aunitu contra lu buccinu soiu.
La Saldigna no è allonga da li lochi di gherra, ma a dolu soiu v’è in mezu, còmplizi cu la tarra trattata pa l’allenamentu di l’eserciti e li proi spririmintali – primma d’attaccà e ammazzà alti populi – e puru cun la frabbica di bombi RWM di Domusnovas chi fraichigghja a tuttu fa bombi chi venini lampati innant’ a pupulazioni disalmati.
Pa chistu saremu a Chirra, in chistu pòligonu sìmbulu di l’ocupazioni militari, fundatu illu 1956 e ogghj lu più mannu d’Europa, cun più di 13.000 ettari. Lu bistrasciu innant’ a ghjenti di lu locu e l’ambienti so chjari e ogghj sò puru muttiu di un prozessu cun 8 ex generali pa li danni a lu locu, a bistiamu e passoni chi in chissa tarra campani e lu doariani pudè fa in libbaltai e sigueresa.
Ogghj si scrii Chirra e li legghj addistramentu militari, proi di tecnologii di molti e ricattu a lu tarritoriu. Dumani no doarà più esse cussì. No aremu a gradì un càmbiu d’usàgghju chi voddia dì turrà la tarra e l’accunumia di lu locu a li militari, cu la scusa di la cilca scentìfica e tecnologica.
Tutti insembi gherraremu finza a candu no vi siani più cancari, criaturi bistrasciati, agnoni a vessu di Polifemu, l’aremu a fa palchì si possia turrà in chissi tarri ancora no gastati in tuttu da la militarizzazioni. Insembi agattaremu li maneri pa pudelli turrà a trattà. Si no lu femu noi, chi la Saldigna la campemu primma di l’alti, nisciunu lu faciarà pa noi.
Approntu di la manifestazioni
Veldi chista ciurrata impultanti ghjiraremu tutta la Saldigna palchì vulemu chi sempri più passoni appogghjini la cumbatta nostra, e chi lu focciani in modu cuscinziosu e infulmatu. Più di tuttu, saremu illu Sarrabus e Ogliastra pa la prisentazioni di lu dossier innant’ a lu PISQ e li cunsichènzi soi mattessi innant’ a lu tarritoriu.
Ci semu ghjà mossi pa pripparà da diffarenti lochi di la Saldigna pullman e traspoltu cumunu, pa assigurà canta più palticipazioni pussibuli.
Invitu a lu paltipizu di massa
Invitemu a piddà palti tutti chissi chi facini soi chisti rasgioni. Invitemu a un muimentu di massa, da tutta la Saldigna, grazi a l’infulmazioni ill’ iscòli, ill’universitài, illi comunitài nostri, illi paesi manni e minori. Invitemu a piddà palti a una ciurrata di cumbatta, di impegnu zivili, ma puru di festa e spaltitura.
Pultemu la bandera chi ci signala come populu, li Catru Mori, pultemu l’ulintai nostra d’esse insembi e auniti pa una ghjusta casgioni. Saremu chindi pa filmà l’addistramenti e pa piddaccinni la tarra chi n’è stata bucata.
Locu e òra
L’attoppu pa lu 28 d’abbrili è a l’11:00, accultu a lu bar Chirra, veldi la ‘ecchja S.S.125 a lu km n.78.
Infulmazioni e cuntatti:
Blog: aforas.noblogs.org
Email: aforasinfo@gmail.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/aforas2016/
[-1] Dossier sul PISQ – Poligono Interforze del Salto di Quirra
– 1! Domani finalmente uscirà il nostro dossier sul PISQ (Poligono Interforze del Salto di Quirra). Partiremo da Cagliari con una serie di presentazioni del dossier, oltre ad altre iniziative sull’occupazione militare della Sardegna. Ecco tutti i prossimi appuntamenti.
Da domani sarà disponibile il dossier sul Poligono di Quirra, curato dal gruppo di lavoro che studia le ricadute dell’occupazione militare sui territori. Il dossier sarà scaricabile liberamente dal nostro blog. Sempre a partire da domani, inizieranno le presentazioni pubbliche del dossier, che continueranno anche dopo il corteo del 28 aprile. Oltre alle presentazioni del dossier, promuoviamo e condividiamo anche altre quattro importanti iniziative sul tema delle servitù militari e nello specifico sul PISQ, che si svolgeranno nei prossimi giorni in diversi centri della Sardegna. In particolare segnaliamo la nostra presenza all’Istituto Tecnico Industriale “G.M. Angioy” di Sassari nel giorno 21 aprile, quando parteciperemo all’incontro con gli studenti “Sardigna terra de bombas e cannones”, promosso nell’ambito del più ampio progetto “Sa die de sa Sardigna”.
Calendario presentazioni dossier in aggiornamento:
19 aprile: Cagliari, Università, Viale Fra’ Ignazio, Aula Arcari h 17:00.
21 aprile: Tertenia, Sala Polifunzionale h 17:00.
22 aprile: Escalaplano, Centro di Aggregazione sociale, h 17:00.
22 aprile: Nuoro, sede USB di Via Manzoni, h 19:00.
23 aprile, Ulassai, sala Ceas, ore 17.00.
23 aprile, Alghero, ResPublica, ore 18.00.
24 aprile, Sassari, Centro giovani, Piazza Santa Caterina, h 18:00
Altre iniziative/dibattiti/presentazioni:
21 aprile, Sassari, Istituto Tecnico Industriale “G.M. Angioy”, h 11:15. Incontro dibattito con gli studenti “Sardigna terra de bombas e cannones”, nell’ambito del progetto “Sa die de sa Sardigna”.
21 aprile, Cagliari, BAZ, Biblioteca Autogestita Zarmu, Via San Giacomo 117, h 19:00. Presentazione del corteo del 28 aprile a Quirra e dibattito sulla fase attuale delle lotte contro la militarizzazione della Sardegna, critiche, prospettive e contraddizioni.
21 aprile, Cagliari, Circolo Me – Ti, Via Mandrolisai 60, h 18:30. Presentazione e discussione del Progetto di Ricerca: “Analisi controfattuale e valutazione del rischio sull’area interessata dal Poligono Interforze del Salto di Quirra”
23 aprile, Muros, Piazza Repubblica, a partire dalle 14:00, “Mèngius pane chi bombas”
Giornata informativa sull’occupazione militare in Sardegna.
Dossier sul PISQ. Anteprima -2
Il PISQ è il più vasto poligono militare attualmente presente in Sardegna, Italia ed Europa con oltre 10.000 ettari di demanio militare. Con demanio militare si intendono tutti quei terreni espropriati o soggetti a sospensione di uso civico. L’immagine sottostante fa riferimento solo a questi. Al demanio militare vanno aggiunti almeno altri 3.580 ettari di territorio soggetti a servitù militari, ovvero aree che vengono sgombrate e interdette alla popolazione civile in relazione alle esercitazioni. Dunque in totale il poligono si estende per circa 13.700 ettari. Per avere un termine di paragone, stiamo parlando di un terreno pari all’estensione di circa 20mila campi di calcio.
Il poligono è diviso in due parti: la più estesa (12.700 ha), nota come poligono a terra, con la sede del comando a Perdasdefogu; la seconda, “a mare”, nettamente più contenuta (1.000 ha), con sede a Capo San Lorenzo (comune di Villaputzu). Secondo altre fonti (Codonesu 2013) i terreni soggetti a servitù militari sarebbero ben oltre rispetto a quelli indicati dalla Regione. Questa recente pubblicazione parla infatti di ben 18.000 ettari di servitù, concentrati soprattutto a Perdasdefogu e Villaputzu.
Sulla reale dimensione del PISQ, vorremmo infine richiamare un altro dato, proveniente da una fonte “interna” al poligono. Stando ai documenti redatti dall’Aeronautica militare nel 1981 (Aeronautica Militare 1981), l’estensione della parte a terra si stimava in circa 30.000 ettari, quella a mare 2.000, interessando grazie alle postazioni lungo la costa un litorale di 50 km, giungendo fino all’abitato di Arbatax.
Al terreno del poligono si aggiunge lo spazio aereo e marino antistante la costa, interdetto quando si svolgono attività di lancio. Le zone interdette alla navigazione durante le esercitazioni seguono una linea retta che si estende da Castiadas a Siniscola per 11.327 miglia quadrate (pari a quasi 30.000 km quadrati).
Dossier sul PISQ. Anteprima -1
Presentazione del gruppo di lavoro e del dossier.
Sin dal Campeggio di A FORAS, svolto nel settembre 2015 a Lanusei, abbiamo deciso di creare dei gruppi di lavoro permanenti, per studiare i diversi aspetti dell’occupazione militare in Sardegna ed essere presenti in tanti ambiti nei quali la propaganda militarista fa il bello e il cattivo tempo.
Uno di questi, relativo allo studio delle ricadute dell’occupazione militare su salute, ambiente, economia e territori, si propone di realizzare analisi di dati, studi e approfondimenti sugli effetti delle basi militari in Sardegna, oltre che individuare delle alternative occupazionali e di sviluppo rispetto all’attuale economia bellica. Leggi tutto “Dossier sul PISQ. Anteprima -1”